La maggior parte di noi sicuramente se ne sarà accorto: i gatti amano leccare le mani dei loro padroni. Ma da cosa deriva questo comportamento? In molti pensano che sia semplicemente un rifletto del bisogno di igiene del gatto: così come si pulisce il manto con la lingua, altrettanto compie con chi gli gravita attorno. In realtà le motivazioni sono decisamente più profonde.
L’uso della lingua è per i gatti molto importante: viene appreso da piccoli, con la madre che accudisce i cuccioli leccandoli di continuo per eliminare sporco e batteri pericolosi dal manto, e prosegue per tutta la vita. Una volta cresciuto, tuttavia, il gatto ricorre a questa efusione per due principali motivi.
Il primo, e il più importante, è una dimostrazione d’affetto per i simili o gli umani che ritiene importanti per la propria esistenza, la lingua del gatto diventa il simbolo del legame affettivo con chi si prende cura di lui. Non a caso il micio fa le fusa mentre lecca le mani del padrone, tenendo gli occhi chiusi: è la manifestazione tangibile di felicità e gratitudine.
La seconda ragione, invece, è la territorialità leccando cuccioli, simili e umani, i gatti manifestano il loro possesso. Lasciano, in altre parole, il proprio odore su ciò a cui tengono gelosamente, per evitare di essere “derubati” da altri gatti o altri animali. Sebbene impercettibile all’olfatto umano, ogni gatto sarebbe in grado di riconoscere l’odore delle propria saliva.
L’importante è saper riconoscere quali sono le dimostrazioni di dolcezza, come ad esempio lo sfioramento della testa contro la fronte dell’uomo. È un gesto intimo e delicato, il gatto piega la testa in avanti per appoggiare la sua fronte contro quella umana, favorendo una momento di rilassamento. Ma anche lo sfregamento della guancia del felino contro le gambe e le mani simboleggia appartenenza, una sorta di demarcazione del territorio e del possesso.
Non poteva mancare la coda, coinvolta ampiamente nel messaggio cifrato, solitamente viene utilizzata per dimostrare lo stato d’animo e in particolare l’agitazione. Accanto al proprietario il gatto muoverà pigramente la coda, agitando solo la punta come segno di gioia. Un’altra dimostrazione di attenzione è lo sguardo, spesso sfuggente, perché il micio serberà occhiate intense e battiti di ciglia solo per i familiari.
La prova d’amore per antonomasia sono le fusa, che mette in atto quando è calmo e cerca il relax. Se poi è comodamente acciambellato sulle gambe del proprietario si avrà la conferma di un momento di estasi pura, e spesso l’anticamera di un pisolino. Oppure sarà impegnato a impastare con le zampe sulle gambe o sulla pancia dell’umano, ripetendo un gesto infantile di vicinanza alla madre durante l’allattamento.
Infine tre segnali inequivocabili dell’affetto del gatto sono le leccatine dei capelli e i mordicchiamenti dell’orecchio dell’uomo, oppure la consegna di doni non più in vita come topi, uccellini, lucertole. Un dono prezioso per quello che è un predatore in miniatura. Infine il gatto dimostrerà il suo affetto attraverso una serie di vocalizzi particolari, simili ad un cinguettio o ad un trillo acuto. La sua è una richiesta di attenzione, di socializzazione anche verbale. Il gatto così facendo interagisce, chiacchiera con l’uomo dimostrandogli tenerezza.
Lo sviluppo di un cucciolo di gatto Maine Coon dura tra i 3 e i 4 anni, anche se di solito dopo i primi 18 mesi raggiunge una grandezza indicativa delle sue dimensioni da gatto adulto.
I gatti Maine Coon sterilizzati o castrati avranno un peso maggiore rispetto agli altri gatti, sia maschi che femmine.